da Scontro di civiltà per un ascensore a piazza VIttorio - Amara Lakhous
Emigrare significa lasciare il più possibile. Tutto quello che non è necessario, che potrebbe affaticare il viaggio e che non sarà utile nella nuova vita. Nella vita migliore.
L'esistenza, alleggerita degli oggetti si appesantisce della memoria e si chiude intorno a quello che si era, a come era, a come sarebbe stato e mai sarà più. Si diventa integralisti del sé, delle proprie credenze, della propria lingua, religione, cibo, per difendersi dalla mescolanza, dalla diluizione dell'identità. E terrorizzati dalla paura di non essere compresi, capiti, diventa difficile tollerare, semplicemente guardare gli altri, vederli veramente.
Il conflitto fra integrazione e segregazione è descritto con amarezza e gustoso sarcasmo da Amara Lakhous in un balletto di personaggi legati da un omicidio a piazza Vittorio. Il suo libro "Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio" racconta di una Roma multietnica e inadatta, dove la multiculturalità è stretta come un vestito su un corpo cresciuto troppo in fretta.
E così Parviz il lavapiatti iraniano, Benedetta la portiera napoletana, Iqbal il venditore bengalese, Antonio il professore milanese e tutti gli altri personaggi si ritrovano a vivere nello stesso palazzo. Sono costretti a condividere gli spazi, le loro piccolezze, le loro idiosincrasie. Intimamente. L'ascensore, angusto momento di vita comune, diventa metafora della modernità, diversa per ogni anima. Via via i personaggi descrivono una verità che non è condivisa e l'unico filo conduttore pare essere Amedeo, l'alter ego italiano dell'algerino Ahmed. Lui solo, rinunciando alla parte di sé che ha dolorosamente lasciato dietro è capace di incontrare tutti gli altri e di capirli nella loro unicità, nella loro umanità.
Amara Lakhous è nato ad Algeri nel 1970, vive a Roma dal 1995. È laureato in filosofia all'Università di Algeri e in antropologia culturale alla Sapienza di Roma. Ha pubblicato in Algeria il libro "Come farti allattare dalla lupa senza che ti morda", riscritto in italiano e pubblicato da E/O con il titolo "Scontro di civilta' per un ascensore a piazza Vittorio". Euro 12.
di Paola Merlo