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Con Quali Occhi

Con Quali Occhi
di Veronica Turiello

(20 maggio 2009) Italia: popolo di evasori, terremotati al campeggio e bellone scosciate.
Avere un altro sguardo è ciò che si definisce relativismo.
Quando lo sguardo di diversi soggetti si dirige verso un unico punto, in modo naturale, lo sguardo diventa condiviso
Lo mostra la passeggiata tra i boschi narrativi della stampa estera che guarda all'Italia.

Agli occhi del mondo, oltre le Alpi, c'è una sola immagine di noi.

Ed è molto più brutta di quella che crediamo.

Le spie di una visione a tinte fosche sono emerse già con la pubblicazione del rapporto annuale redatto dalla Freedom House, (USA) l'istituto di ricerca e promozione della democrazia liberale. Il 2009 registra il passaggio dell'Italia da paese libero a paese parzialmente libero in materia di democrazia mediatica. Party Free, poiché oltre il 90% dei mezzi di comunicazione è nelle mani di un privato che come presidente del Consiglio controlla informalmente anche le tre reti del servizio pubblico nazionale. La lettura complessiva dei principali quotidiani internazionali spiega il resto. Il loro sguardo. Incredibile è la cooccorrenza di uguali termini negativi e declassanti associati all'Italia. Xenofoba, razzista, misogina, omofoba e vigliacca: l'Italia dall'estero è l'immagine di retaggi storici deplorevoli. Echi fascisti per il quotidiano svedese Svenska Dagbladet e il colombiano El Espectator che parlano di fascismo dichiarato. Un vero e proprio ritorno alle leggi razziali per l'argentino Clarin e il quotidiano Al Jazeera del Qatar che parlano rispettivamente di primato italiano del razzismo e deplorevoli campagne anti-immigrazione. Durissimo l'editoriale di El Pais sulla riforma legislativa in materia di clandestini. Inasprimento e attenzione strategica sul fenomeno per distogliere l'opinione pubblica italiana dall'accentramento di potere nelle mani di Berlusconi e dalle sotterranee influenze mafiose a livello politico. Astensionisti e zerbini, i politici italiani appaiono come una classe di sfruttatori del pubblico servizio, asserviti alle disposizioni di un despota a metà fra Mussolini, Chaplin ne Il Dittatore e la parodia del duce in Amarcord. Non a caso France Soir scrive di un'Italia severa e intollerante che lascia il Ministero degli Interni ad una minoranza con tendenze xenofobe che si oppone ad una realtà multietnica effettivamente esistente. Le parole del ministro Maroni diventano delle “ strombazzate “ per Liberation che parlando delle ronde e delle proposta di riservare dei vagoni della metropolitana ai cittadini milanesi le definisce in modo sprezzante “ rodomontades” ( spacconate). Per Le Figaro l'evasione fiscale sembra essere il primo vero sport nazionale, anche grazie alla recente legge del governo che libera i commercianti dall'aggiornare i libri contabili. Semplificazione normativa la chiama il governo italiano. Relativismi. Appunto. Mafia ed evasione per il tedesco Sueddeutsche Zeitung: l' Italia è uno stato che guarda con favore a paradisi fiscali e concussione politico-mafiosa permanente. Intolleranza religiosa per Reuters. Omofobia garantita e addirittura promossa per lo spagnolo Publico. Mentre la Finlandia, dalle colonne de Helsingin Sanomat, pubblicizza la raccolta firme dei 2500 italiani ospiti del paese scandinavo, che si dissociano dalle offese fatte dal presidente Berlusconi all'arte finlandese, definita insignificante tanto da poter essere rasa al suolo. L'australiano The Age strabuzza gli occhi sui terremotati definiti campeggiatori in vacanza premio. Cosa ovvia, riprende il belga De Morgen, in un paese sottomesso a quella che il quotidiano chiama dittatura soffice. Dittaura, certo, in cui, per l'inglese The Economist si assiste ad una berlusconizzazione operata in maniera indiscriminata e volgare da un vigliaccate(El Pais). Fuori controllo. Avremo esagerato? Più che uno sguardo, dal bosco narrativo, sembra arrivare un'occhiataccia.

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