Forti della consapevolezza di quanto questo fosse profondamente iniquo ed intrinsecamente pericoloso, nei giorni scorsi illustri esponenti del PD hanno speso ingenti quantità di energie per spiegarci, dalle più variegate platee televisive e non solo, le innumerevoli ragioni per cui questo tipo di provvedimento non fosse, per usare un eufemismo, il più corretto per recuperare fondi in tempi di crisi. Con trepidazione abbiamo atteso, così, il giorno del voto, questa manifestazione di democrazia che permette al Parlamento di essere controllore e giudice dell’operato del governo. Lascia quindi quanto meno interdetti sapere che poi, per ben due volte al momento decisivo, 59 esponenti del PD prima (tra cui Franceschini, D’Alema e Bersani) e 29 dopo, non fossero presenti in aula, decretando così l’approvazione dello scudo fiscale tanto avversato. Di fronte a certe notizie, non si riesce nemmeno a decidere il tono con cui commentarle … ironia? … rassegnato distacco? … rabbia? … fatto sta che semplicemente, all’italiano che cerca ancora un appiglio etico nella politica, cadono silenziosamente le braccia … e non riesce ad andare oltre una disarmante frustrazione. Che senso ha strombazzare ai quattro venti se poi una reale occasione di fare opposizione viene prontamente schivata? Cosa passa nella testa di questi esponenti del PD? Possibile che tra le loro fila non ci sia chi, nei momenti importanti, imponga di essere tutti presenti? Cosa avevano da perdere? …o da nascondere? Non è possibile pensare che non fossero informati, o che manchino i coordinatori che informano e dettano la linea da seguire. Viene il sospetto che l'assenza fosse voluta. Che, nonostante ci abbiano messo la faccia in televisione e la firma sui giornali, sapessero già che quel provvedimento doveva passare. Avevano degli interessi da tutelare. Come forza politica o come singoli non importa. Fatto sta che ancora una volta ci ritroviamo sgomenti a constatare come tutti, con pochissime eccezioni, siano solo degli schiavi del potere, corruttibili fino al midollo, con nessun altro scopo nella vita se non andare avanti un’altra legislatura, come burattini che non vogliono conoscere chi sta dall’altro capo dei fili, completamente e spudoratamente indifferenti ed insensibili a qualsiasi problematica che intacchi anche solo di striscio il loro tornaconto. E dico tutti, perché l’obiezione che tranne quei magnifici assenti ed i loro leader, gli altri c’erano ed hanno votato, non sta in piedi. Perché vorrebbe dire, allora, che l’opposizione non è nemmeno in grado di contarsi. E non hanno senso neppure le dichiarazioni di "durissima opposizione" a colpi di ostruzionismo, perché il segnale che la gente vorrebbe è quello di un'opposizione compatta, che sta col fiato sul collo della maggioranza, pronta ad approfittare di ogni errore, che non fa sconti, che dice si quando è si e no quando è no, con coerenza e trasparenza. Ognuno tragga le proprie conclusioni. A chi scrive viene il terribile, amarissimo, dubbio che davvero la persona più pronta e capace nel panorama politico italiano sia proprio Silvio Berlusconi. Un maestro nel suo genere, che ha capito come stare a galla, è diventato un modello di riferimento, ha conquistato il potere mediatico prima e politico dopo, costruendo un governo a sua immagine ed una opposizione al suo servizio. Tanto di cappello, non c’è che dire.
di Carmelo Primiceri