Nonostante le chitarre facciano un buon lavoro e i fiati cerchino di dare un po' di energia, il disco fatica a decollare.
Il pezzo d'apertura “Victor Jara's Hands” si apre limpido, con la chitarre di Joey Burns in primo piano, ma poi è invaso da un coro e da un ritmo che sovrasta tutto nascondendo la 'musicalità' di un brano potenzialmente diverso. La successiva “Two Silver Trees” è quasi imbarazzante nel suo sconfinare nel Pop più banale, mentre “The News About William” rimane un buon pezzo per la sua intensità, nonostante sia a sua volta schiacciato da una schiera celeste di violini.
In “Writer's Minor Holiday” anche John Convertino alla batteria mostra le sue capacità, le sue 'spazzolate' d'atmosfera, mentre “Man Made Lake”, brano ispirato a un certo sound ombroso degli anni '80, rimane uno dei migliori del disco. Il viaggio attraverso la 'frontiera' che simbolicamente racchiude il senso di tutto il loro stile, ci consegna intatta la tradizionale “Ispiraciòn” con i fiati mariachi a farla da padrona, mentre “House of Valparaiso” e “Slowness” scorrono via lasciando ben poco.
“Bend To The Road” è un brano invece interessante, anzi forse il migliore, perchè mostra con una spruzzata di folk-jazz, l'amore dei Calexico per certe sonorità rarefatte e di confine. Il successivo “El Gatillo (Trigger Revisited)” ci riporta forse alle vecchie abitudini dei nostri, quando era la musica a farla da padrona, visto che si muove senza testo e parole tra suggestioni morriconiane e messicane. “Factired Air (Tornado Watch)” ruba, non sappiamo se volutamente, le note di chitarra a vecchie melodie jazz, rileggendole in chiave rock.
“Falling From Sleeves” e “Contention City” cercano invece l'approccio da colonna sonora (i Calexico non sono nuovi a questo tipo di cose). Dilatate nei tempi descrivono macchie di paesaggi.
Vinicio Capossela che aveva registrato con loro un pezzo nel suo ultimo lavoro, riappare nel tango “Polpo”, bonus track cantata in italiano e suonata degnamente dai Calexico sempre bravi quando ritrovano le radici folk.
Sonorità quindi più morbide e soft-pop per l'ultimo lavoro del gruppo di Tucson, che forse nei momenti più tipicamente strumentali ritrova la sua forza, quell'incrocio che sposa magistralmente folk-country del deserto e le fieste messicane, il rock e molte delle
tradizioni musicali americane.
Paesaggi sonori che speriamo di ritrovare ancora sul cammino dei Calexico.
di Dario Ameruso
El Gatillo (live video)