Se hai bisogno di un suono, ascolta la sex toy oppure pulsioni, quella Voglia che è lussuria, è una gabbia. La costruisce il marito, stimato benefattore del piccolo paesino austriaco, padrone dell'azienda cartiera che fa mangiare tutti. Cibo, materia che riempie il corpo e lo ingozza. Come se la sola pratica consentita all'uomo fosse quella di aprirsi a cose che lo penetrano. Che senza quest'atto è materia inconsistente. La Voglia è il luogo sperimentale dell'erotismo di La Pianista. La sua è una donna grottesca, un oggetto che si sposta fra le stanze della casa e i luoghi della città come un personaggio di Sims. Un' automa senza volontà. E' solo un buco. Una serie di buchi con il vuoto dentro. L'anima evaporata. Gerti è mezzo di lussuria passivo. Il sesso è il mezzo della decostruzione di tutti i valori, compreso l'amore. Il corpo vive una vita separata dalle parole. E' sottomesso. E' vissuto in pezzi: se ne usa una parte per volta. Il possesso è sempre spezzato, mai totale. Allo stesso modo le parole, i dialoghi sono frammentati, sono lanciati come frasi di pubblicità. Le stanze della casa si guardano dall'alto, come a Pornografia. Gabbie culturali ipocrite e falsamente ovatatte la vogliono donnetta tutta casa e famiglia. L'anima, si smaterializza. Forse non c'è. Dentro è vuota. La donna non può astrarre. Dal dentro al di fuori non può portare nulla. Deve accontentarsi del ruolo.L'oggetto. E' il punto di vista esterno che a lungo andare, lei, la donna, interiorizza. Pensier'oggetto. Il punto di vista interno è più che un modo di dire in erotismo. Qui la donna è il luogo in cui è possibile fare ogni astrazione. Parlare di erotismo è come discutere di quel nugolo di particelle invisibili contenute in un raggio di luce. Eppure Emmanuelle è la linea che dall'erotismo conduce al corpo ma il passaggio è sublimato. Emmanuelle è pensiero erotico. Appartiene alle categorie del volere molto prima di quelle dell'essere. Dalle pagine, la splendida donna nuda che si accarezza, sa esattamente che sai di cosa sta parlando. Volontà. E' il passaggio dal riquadro del fare a quello del dire. Di quello spazio semiotico che muta il pensiero. Che cambia l'idea. E' un passaggio mentale, uno strappo culturale. L'esotismo è quell'insolito, il veramente erotico è quella passione di coraggio che molti confondono col vizio. Ma il vizio è istinto. Come istinto è l'amore. L'erotismo no. E' sovrumano. E' uno dei nomi di quella forza che spinge l'uomo a fare cose contro natura. Che la sorpassino e che ne siano il contrario. Asimmetria. E' la seconda legge dell'erotismo. Eppure è solo corollario della principale: l'arte del godimento. Che può esistere solo a partire da se stessi. La donna della Arsan concentra il piacere su se stessa. In questo è asimettrica, perché il piacere vive nel numero dispari dell'uno. Non necessita dell'armonia della coppia. E' soggetto del sesso. E' autogodimento. E' farsi oggetto. Ancora. Ancora? Le sue catene sono visibili. Il supremo offrirsi del corpo passa dall'amore della bellissima O, iniziata dal compagno René ad essere offerta a uomini di una segretissima congregazione dedita a pratiche sessuali estreme. piacere sadico diventano un bustino di pelle stretto attorno al corpo. Si fondono con la pelle del lettore. E' la storia di una mutazione sessuale. Il titolo tiene molto a marcare la cronaca temporale di una trasformazione. Della rinuncia progressiva di Oggetto. Ancora. Ancora. Ancora. Le donne parlano di sesso e si riducono in catene.Oggetti. Il godimento supremo è ancora l'astrazione?
di Veronica Turiello