Jonathan Nossiter, americano di nascita ma vissuto per lungo tempo in Francia, Europa e oggi in Brasile, è cineasta, sommelier e adesso scrittore.
“Le vie del vino”, il libro che ora pubblica in Italia e che ha un titolo tradotto non proprio fedelmente dal francese “Le goûte et le pouvoir” è un interessantissimo e colto vagabondaggio tra le cantine di Francia e Stati Uniti, nel mondo dei produttori di Borgogna, ma anche tra gli ambienti affettati di sommelier e aziende che guardano sopratutto al marketing, proponendo una semplificazione del gusto figlia dell'omologazione standardizzante.
Un lento e inesorabile declino di culture eno-gastronomiche spesso centenarie, superate da nuovi e più accattivanti prodotti sul mercato. Un grido d’allarme che traspare costantemente nelle parole di Jonathan Nossiter.
Il racconto si snoda come un diario che cerca di mettere subito a fuoco la nozione per Nossiter fondamentale di ‘Terroir’, quell'insieme di agenti (clima, terreno, esposizione etc) che rendono il vino un’opera unica e indissolubilmente legata al territorio, alla sua cultura enologica e sociale. Il produttore in questo caso, profondo conoscitore dell’arte del vino è un artigiano tra i più nobili, un vero e proprio creatore di gusto. Tutte cose che alcuni sommelier di grido vogliono forse superate o sicuramente ‘riproducibili’ in serie in ogni luogo della terra.
Il vino è un patrimonio che coinvolge troppe cose per essere lasciato in mano agli speculatori. In esso è presente il lavoro millenario dell’uomo, il rapporto radicale con la terra, la fatica e quindi la questione non può che diventare anche sociale, politica nel senso più ampio. Il vino è un patrimonio di tutti e tale deve restare.
Un libro piacevole, denso di valori e di riferimenti culturali e artistici, che si spinge a ricercare con leggerezza anche parallelismi tra un buon vino e un film, un quadro o un atteggiamento artistico.
Nossiter offre un viaggio alla ricerca del piacere senza scorciatoie né illusioni.
Aneddoti, persone interessanti, nobili contadini, bottiglie difettose, gusti elitari e democratici, non manca proprio niente in questo diario, nemmeno le multinazionali e le grandi catene che partecipano a quel progetto di ‘appiattimento’ di palato e gusto, che sottilmente svilisce l’unicità, la personalità della “bevanda più misteriosa e donatrice di gioia del mondo”, un nettare che ha troppa storia alle spalle per partecipare al conformismo dei sapori in cui siamo stati catapultati.
di Dario Ameruso
LE VIE DEL VINO di J. Nossiter – Acquista On Line
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