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Media pubblici e indipendenza in UE

Media pubblici e indipendenza in UE
di Fabrizio Comerci

(19 ottobre 2010) Quale dovrebbe essere la missione di un sistema mediatico pubblico? Perché in Europa ci si interroga sul suo stato d'indipendenza dalla politica?
Ivo Belet, europarlamentare belga dei popolari stila una relazione sulla situzazione delle Tv pubbliche dei Paesi membri UE. Il suo auspicio è che l'Europa fornisca direttive sulla tutela dell'indipendenza delle reti pubbliche. Sul sito dell'Europarlamento, il giorno 11/10/10, è stata pubblicata un'intervista a Belet relativa al suo rapporto.

All'europarlamentare belga viene chiesto quali siano i problemi più grandi che minacciano l'indipendenza delle reti pubbliche. Belet risponde: «Per prima cosa la politicizzazione delle strutture di gestione, come avviene per esempio quando sono i politici a nominare il direttore generale o i membri del consiglio di amministrazione o di supervisione. Nel rapporto chiediamo che i membri del CdA vengano scelti in base alla loro competenza e alla conoscenza del settore dei media.
In secondo luogo l'indipendenza del servizio pubblico è minacciata quando manca un sistema di finanziamento stabile e a lungo termine. Se i governi decidono anno per anno sul bilancio da assegnare al settore, le televisioni pubbliche diventano vulnerabili verso le interferenze politiche
»

Nel 2008 è stato pubblicato un rapporto delle Open Society Foundations, una realtà filantropica mondiale, sul ruolo dei media pubblici e sul loro grado d'indipendenza in Europa.

In entrambi gli studi, si sottolinea l'importanza della presenza di un'offerta pubblica in grado di essere competitiva oltre la commercializzazione. In grado di tenere una linea editoriale decisa e costante che vada oltre la linea politica e che rientri in un disegno di pubblica utilità.

Perché tanta attenzione nei confronti dello stato di salute dell'emittenza pubblica?

La risposta è nel ruolo che essa deve giocare nella realtà mediatica in rapida evoluzione.
Con la diffusione delle nuove piattaforme tecnologiche (internet, satellite, digitale terrestre...), stiamo assistendo a una moltiplicazione esponenziale delle fonti d'informazione e d'intrattenimento.
L'accanirsi della competizione nell'emittenza privata e la facilità con la quale chiunque può pubblicare informazioni espongono un'utenza frammentata e priva dei necessari anticorpi a vari rischi.

La necessità di un sistema di media pubblici, indipendenti ed equilibrati è la necessità di ritrovare un punto di riferimento credibile, che abbia, come unico scopo, l'educazione alla qualità.
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