Ancora quindi canzoni orfane che sicuramente interesseranno più gli appassionati e i fan, una miscellanea sconsigliata a chi soffre di digestione pesante. Un vagabondare spesso senza meta, con pochi spiccioli in tasca, in una fiera circense (megafono compreso) dove Waits affabula con le sue urla da Mangiafuoco ubriaco.
Così è per il medley d’apertura “Lucinda - Ain’t goin down”, un sensuale blues che Waits rende unico con il suo timbro vocale e la ritmica incalzante. Il teatrante sfoggia la sua vena spettacolare in pezzi d’annata come “Singapore” e “Get Behind the Mule”, la sua vena malinconica in “Fannin Street” e “Dirt in the ground”, il suo amore per Kurt Weill in “Live Circus”, la sua ruvidezza in “Goin’ Out West”, il suo romanticismo in “Falling Down”.
Ancora poi il lamento di “Trampled Rose”, le atmosfere jazz di “I’ll shoot the moon” e la struggente “Green grass”, per chiudere in bellezza con il blues dal taglio cubista “Make it rain” e la dolcezza di “Lucky day”.
Pezzi della discografia più recente (tranne rare eccezioni) riarrangiati per l’occasione, che lasciano però l’amaro in bocca per alcune esclusioni eccellenti e per qualche caduta di tono che nonostante tutto affiora in alcuni momenti.
Un teatro ambulante il mondo di Tom Waits, che nella dimensione live si tinge d’ironia e d’assurdo, con la musica intrisa di ritmi fangosi e tribali e la band che è quasi una ‘discarica’ di più frullati musicali, mentre la voce, come corrosa dal whisky e dal tabacco, canta attraverso i suoi personaggi e sempre dalla parte sbagliata, la solita perdita del sogno americano, la solita ballata sbilenca della vita e della morte.
Alcuni frammenti tradotti dalle storielle di “Tom Tales”:
«Benissimo…adesso chiacchieriamo un po’. Okay, uhm, questa è davvero strana. Sapete, gli avvoltoi, io ne ho visti un mucchio da quando ho attraversato il confine del Texas, un mucchio di avvoltoi. La cosa interessante riguardo agli avvoltoi è che, beh, la ragione per cui passano tanto tempo in aria è che sono così leggeri perché mangiano così di rado. Siccome sono tutti piume, tu ne vedi volteggiare uno e pensi “Probabilmente tra un po’ atterrerà e mangerà”, e quello invece si sta chiedendo “Come cazzo faccio a scendere laggiù?”. Ora, ecco la parte triste, immaginati di essere nella stessa situazione. Dopo aver mangiato, e obiettivamente la maggior parte degli avvoltoi che vengono feriti, stando al Soccorso Aviario…la maggior parte degli avvoltoi che vengono feriti sono feriti mentre mangiano. Ecco la cosa triste… essere colpiti da un’auto mentre stai mangiando; ma il problema è che una volta che sono atterrati e che si sono rimpinzati – loro mangiano così tanto perché mangiano così di rado – sono talmente pieni che non possono alzarsi in volo senza vomitare. Lo so, è dura…che razza di scelta, sapete, ti sei appena fatto una gran mangiata e ti tocca vomitare tutta quella dannata roba solo per tornare di nuovo su nel cielo. Io penso a questo, tutte le volte che passo un momento difficile...».
«...Sarah Bernhardt aveva 70 anni e dormiva dentro una bara e recitava la parte di Giulietta, Giulietta di Romeo e Giulietta, a 70 anni. Poi un giorno le va in cancrena una gamba, gliela amputano e gliela mettono sotto formalina, e un impresario gliela compra e la porta in giro, è la gamba destra di Sarah Bernhardt e la gente paga sei dollari per vedere la gamba destra della Divina, la chiamavano la Divina, e in quel periodo Sarah Bernhardt è zoppa e recita sempre meno, e non è bello che la tua gamba faccia più soldi di te...»
«...I topi non mangiano per fame. Mangiano per tenere corti i denti. Una volta mio zio ha trovato un topo in una stanza rimasta chiusa per due settimane, e nella stanza non c’era niente di commestibile, e il topo era morto: i denti di sotto gli avevano trapassato il cervello, e i denti di sopra gli avevano bucato la lingua e gli spuntavano dal mento, come il pizzetto di una capra. Fa schifo, lo so...»
«...Sai di che cosa odora la Luna? (Qualcuno dal pubblico grida: “Di formaggio!”). Sbagliato. La Luna odora di fuochi d’artificio. Me l’ha detto Neil Armstrong...»
«...Sai quanti spermatozoi ci sono in un’eiaculazione? Lo so, è una parola terribile: d’ora in poi la chiameremo “quella roba lì”. Quando succede quella roba lì si producono duecentocinquanta-mila-milioni di spermatozoi. E solo uno spermatozoo può fecondare l’ovulo. Quindi, se sei qui in questo momento, se stai leggendo questo pezzo, se sei arrivato fino alla fine, beh, complimenti: you’re already a winner. »
di Dario Ameruso
BIOGRAFIA TOM WAITS su WikipediaTOM WAITS LIVE su YouTubeFOTO TOM WAITS LIVE MILANO 2008