Folk e soul legati assieme da una voce che trasuda carisma e passionalità, nonostante sia sussurrata e, a tratti, afona. Trouble, La prima opera di Ray LaMontagne ci presenta un artista che si è avvicinato alla musica tardivamente, ma che è riuscito a confezionare un prodotto senza scadenza. Senza dubbio grazie anche al supporto del produttore Ethan Johns (Ryan Adams, Kings of Leon, Emmylou Harris...), dal quale sono arrivati gli arrangiamenti delle percussioni, del piano, della seconda chitarra, del basso e della sessione di archi, le tracce di Trouble possono soddisfare anche i palati più raffinati.
Già in apertura di album, con il ritmo andante di Trouble, si viene catturati dal sound vintage della batteria, del basso e degli archi che sottolineano le dinamiche del pezzo. Da non dimenticare i delicati contributi d'atmosfera forniti da Jennifer Stills (figlia di Stephen Stills, scintilla dell'ispirazione di LaMontagne) come voce di supporto in Narrow Escape e Sarah Watkins (dei Nickel Creek), che presta la voce e il fiddle (violino) in Hannah e All the Wild Horses.
I testi possono avere una loro profondità, ma sono assolutamente da ascoltare calati nella metrica, come elemento fondamentale dell'atmosfera delle singole tracce.
In questo senso, non perdete di ascoltare con attenzione Narrow Escape, un valzer con sfumature dal sapore messicano introdotto da un'armonica che fa tanto Neil Young, e le due ballate Hannah e Jolene.
Unica nota stonante è forse How Come, pezzo soul ritmicamente più sostenuto, impacchettato con l'aspirazione di fargli scalare le hit ma che, con i suoi suoni (moderatamente) saturi e più elettrici, s'introduce violentemente nell'atmosfera morbida degli altri pezzi.
La produzione discografica di Ray LaMontagne, dopo Trouble, è proseguita, ad oggi, con Till The Sun Turns Black (2006) e Gossip In The Grain (2008).
Ray LaMontagne
Trouble
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Jolene [video]
Qualche nota biografica su Ray LaMontagne