Un concerto acustico per chitarre (il fido Lanny Kaye), pianoforte (la figlia Jesse Smith) e voce, senza altri abbellimenti, ma che arriva potente, come se l'impressione di poter sollevare il mondo attraverso la poesia non durasse solo l'attimo di una canzone. Patti regala questo, e la sua musica e le sue parole, il suo viso magnetico, tutti i suoi respiri sanno di vita vissuta, preghiere piene di rabbia e poesia.
Apre la serata un quasi reading pieno di magnetismo, poi le prime timide note alla chitarra acustica e la prima canzone dedicata alla morte di Mikael Jackson piena di struggimento ed estasi.
L'atmosfera è ancora gravida d'emozione, quando arrivano l'intensa “Birdland”e sopratutto la splendida e sciamanica “Ghost song”. La sua voce graffia nel profondo e lascia tracce indelebili.
Si cambia registro con “Redondo Beach”, per poi arrivare ad un finale energico dove all'intensa “Pissing in a river”, si susseguono “Dancing Barefoot”, “Because the night” e “People have the power”, canzoni che smuovono definitivamente il pubblico di Roma.
Il finale è affidato a “Gloria”, canzone che non perde il suo fascino anche nella sua dimensione acustica.
In realtà nessun pezzo perde di vitalità, anzi semmai, alcuni ci riportano con il loro arrangiamento scheletrico all'essenziale, al semplice ritmo delle parole, a una dimensione intima, delicata e struggente, che incanta.
di Dario Ameruso
PATTI SMITH – Dancing Barefoot (live acoustic video) PATTI SMITH – Because the night (live acoustic video) PATTI SMITH – Gloria (live video) PATTI SMITH – Gimme shelter (live video) PATTI SMITH – Smells like teen spirit (video) PATTI SMITH – Ghost dance (live video)