Da trent'anni il genio incontrastato del film d'animazione giapponese e mondiale è questo signore piccolo dal sorriso cordiale. Leone doro alla carriera a Venezia nel 2005,Miyazaki è l'anima colta e raffinata della settima arte. Con le sue atmosfere astratte, ricercate e piene di profumi dipinge il mondo di sogni possibili e lo accende di struggenti passioni. Le sue favole realistiche e spirituali hanno la semplicità e la profondità che solo i geni riescono a infondere alle loro opere. Perché di opere e di genialità si tratta.
L' intimismo diventa dottrina filmica; Miyazaki modella la pellicola col tratto semplice della matita, creando personaggi reali e pure intessuti di magia.
Così, la ricerca dell'armonia perduta fra uomo e natura diventano centrali nel suo concetto di fiaba.
E' un moderno osservatore del mondo ma critica lo sfrenato progresso insito nella modernità stessa. Dell'uomo, colpevole di aver tradito l'eterna armonia iniziale con mondo, il regista critica la crudeltà innaturale, mostrandola in maniera esplicita, senza filtri, senza retoriche.
E' da qui che nasce quello struggimento emotivo che rapisce lo spettatore.
Non dimenticherete un Miyazaki. Non è fatto per essere dimenticato.
Così, non vi stupirete a perdervi negli occhi limpidi pieni di nuvole diNausicaa della Valle del Vento(1984) o nel regno incantato dellaPrincipessa Mononoke(1997).
Non vi sembrerà strano sollevarvi dalla sedia e volare verso la suaCittà Incantata- Oscar per il Miglior film d'animazione per il 2003 e Orso d'oro a Berlino – e ancora Il mio vicino Totoro ePorco Rossodel 1992.
Affacciati dalla balaustra delCastello errante di Howlo nascosti nelle segrete del Castello di Cagliostro conLupin III(1979) percorrerete il mondo con farfalle fra i capelli e fili di grano a solleticarvi i piedi.
Tra i ricordi dell'infanzia, troverete le sue serie cartoon di successo planetario, riscritte e riadattate per i paesi più diversi: Heidi (1974),Marco- Dagli Appenini alle Ande (1975),Rascal, il mio amico orsetto (1977) e Anna dai capelli rossi (1979) e su tutti il famosissimoConan, il ragazzo del futuro (1978).
Il valore aggiunto di tutti i suoi capolavori è nella loro capacità di sciogliere spesso la più triste e crudele delle realtà in immagini sognanti. Col dolore a vista e la nostalgia a portata di mano, sulle splendide panoramiche rubate alle valli giapponesi, alle foreste brillanti fra fantasia e oblio.
Melodrammatico, sentimentale, continuamente impegnato nella ricerca del sublime filmico, lo trova, fra le sue macchine volanti e i suoi spazi, creati per stupire, abbagliare, conquistare.
I suoi tratti sono quelli più vicini al posto dell'Anima.
La crescita e le crudeltà del mondo viste dagli occhi dei bambini. Per i bambini, certo, eppure per gli adulti. Il suo messaggio viaggia su un doppio binario interpretativo. Semplicemente adattabile a seconda dell'anima a cui si rivolge.
I bambini sogneranno, perché è nel loro essere bambini la propensione al sogno.
I grandi, quelli che hanno perso il contatto con la parte più semplice delle cose, la ritroveranno.
Perché è nel loro essere stati bambini la propensione a saper sognare.
Sulle splendide musiche dei maestri giapponesi, il mondo di Miyazaki è lo spazio sospeso fra il bambino che siete stati e quello che vorrete conservare da grandi.
A piedi scalzi sull'erba verde.Sapete volare. Fatelo ancora.
(Foto di Antonio Nicastro)