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Blind Eyes

Blind Eyes

(18 ottobre 2008) Ogni persona ha diritto alla Vita,alla Libertà e alla sicurezza della propria persona
(Articolo 3-Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
Chiudi gli occhi.

Serrali stretti.Lascia che le ciglia si intreccino perché non entri la luce.
Fai buio dentro te per capire quanto è buia l'anima umana.Immagina di camminare in un posto silenzioso dove potrai sentire le loro grida e ricordarle nella loro eco.
Immagina di avere le mani legate,dietro la schiena,con le corde che incidono i polsi.Immagina di voler gridare,stai soffocando:un bavaglio ti serra le mascelle e il sapore della stoffa ti graffia la gola.

Immagina il freddo della sedia e lo sciabordio dell'acqua del secchio.Ti bagneranno la testa.Lo senti il rivolo che scende lungo le tempie?
Incontra le tue lacrime,proprio all'angolo dell'occhio.

Perché piangi?
Perché stai per morire?
Perché la sedia è una sedia elettrica,i lacci e la benda ti porteranno davanti ad un fucile o perché al collo hai una corda ruvida per l'impiccagione?
Perché continui a piangere?
Per un ago che attraverserà avvelenato le tue vene,mentre da un vetro,in alto,qualcuno cerca nei tuoi occhi il momento esatto in cui la Vita esce fuori da te e ne entra la Morte?E' per questo che piangi?
Non piangi per questo.
Tu piangi per vergogna.
Piangi perché sei ancora vivo.Piangi perché di questa morte migliaia di altri te muoiono ogni giorno.
E tu hai gli occhi chiusi.
Non vuoi vedere.
Invece ora guarderai…

Sono 2390 le esecuzioni capitali nell'anno 2008.
Sono 1252 le persone assassinate in 24 paesi nel mondo nel 2007 attraverso differenti sistemi di esecuzione capitale. Lo dice il Rapporto Annuale contro la pena di morte redatto da Amnesty International per l'anno 2007.Sono state 3347 le sentenze capitali emesse in ben 51 paesi e sono 27500 le persone in attesa di esecuzione detenute nel braccio della morte.
Le persone detenute senza una palesata accusa o processo o revisione giudiziaria nella base americana di Bagram in Afghanistan sono 600,mentre 270 sono rinchiuse a Guantanamo dal 2002 senza accusa né processo.
Se da una parte il 2007 ha rappresentato un momento importante per la lotta a favore della vita, poiché l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per porre fine all'uso della pena di morte, è di questo stesso anno la conferma dell'aumento delle esecuzioni capitali in paesi come l'Iran,passato dalle 177 esecuzioni del 2006 alle ben 317 del 2007,l'Arabia Saudita che da 39 arriva a 143,il Pakistan che passa da 82 a 135. Questi tre paesi insieme a Cina e Stati Uniti sono responsabili di ben oltre l'88% del totale delle esecuzioni.La Cina in particolare mantiene il primato con 470 esecuzioni tutte coperte dal segreto di stato,mentre lo Yemen,l'Iran e l'Arabia Saudita hanno eseguito addirittura pene capitali su minori di 18 anni contravvenendo,oltre al diritto alla vita,anche alle disposizioni del Diritto Internazionale.

Gran parte delle pene eseguite nei paesi mediorientali (ma accade anche negli Stati Uniti)ha alla base reati per i quali non sarebbe prevista la pena di morte o sono viziate da procedure processuali inique o inesistenti:si muore lapidati per adulterio,si muore per aver dichiarato le proprie origini in un paese guidato da una maggioranza etnica diversa dalla propria,si muore per la chiusura anticipata di un ufficio che doveva bloccare un'esecuzione,si muore per il solo fatto di essere donne.L'Egitto,a tal proposito,ha consentito nel solo 2007 l'omicidio di 250 donne da parte di mariti o congiunti.
A questi dati si aggiunge l'uso di torture e trattamenti crudeli tollerati e spesso promossi dallo stato stesso,in ben 81 paesi del mondo.

Se la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (DUDU) voluta nel 1948 è nata con la volontà di impedire il ripetersi di atti e orrori contro l'individuo,oggi più che mai serve a tutelare il diritto alla vita,all'eguaglianza e alla libertà.A sessant'anni dalla promulgazione della DUDU la vita umana infatti è oggi quanto mai oggetto di orrori e violenza.
L'approvazione della Risoluzione contro la pena di morte approvata con 104 voti favorevoli è si un passo fondamentale nella storia universale ma è, al contempo, una magra vittoria.

Ben 54 paesi si sono espressi in questa votazione contro l'abolizione della pena di morte e 29 paesi hanno preferito astenersi dal voto.
E' questo voto in negativo a pesare in modo intollerabile sul diritto alla vita.
Di questi “ no “ e di questi “ non so ” abituati a camminare ad occhi chiusi bisogna aver paura ma bisogna anche opporsi in modo deciso e definitivo.

L'impegno verso la salvaguardia della vita è individuale come il diritto stesso di possederla.E' di ognuno di noi.
Il diritto alla vita è l'essenza della vita stessa.Intoccabile.

Apri gli occhi.

Veronica Turiello

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