Lasciatevi carezzare da Sara Watkins
di
Fabrizio Comerci
L'album apre gentilmente con "All This Time". Traccia confezionata per fornire un singolo da passaggio radio, ma perfettamente integrata nell'opera; quasi un fade-in dell'album, che ci accompagna con un crescendo di contributo strumentale alla carismatica "Long Hot Summer Day" (di John Hartford) che, nell'interpretazione di Watkins, ci riporta ai tempi dei Fairport Convenction di Sandy Danny. Con "My Friend", si ritorna alle composizioni originali e a un'atmosfera più rilassata.
In "Freiderick", quarta traccia dell'album, il violino di Sara Watkins ci porta nuovamente verso sonorità alle origini del folk americano, e anche oltre, arrivando alle coste irlandesi.
La traccia numero 5 è una reinterpretazione della "Same Mistakes" di Jon Brion, seguita dalla classica "Any Old Time" di Jimmie Rodgers, da "Pony" di Tom Waits e "Lord Won't You Help Me" del grande picker Norman Blake.
Al nono posto della tracklist troviamo "Jefferson" con la quale torniamo alle atmosfere irish. La traditional "Give Me Jesus" accompagnata dal virtuoso mandolino della giovane promessa Chris Thile (Nickel Creek). "Bygones" precede "Too Much" di Davíd Garza. Quest'ultima è l'unica stonatura dell'album: suoni e atmosfere pop commerciali che rompono l'andamento generale del disco.
Con "Will We Go", Sara Watkins ci regala un gradevole bluegrass. L'album chiude con "Where Will You Be" che, coerentemente con l'attacco dell'album, ci accompagna in fade out con l'abbandono progressivo degli strumenti, fino a farci ascoltare le ultime malinconiche note intonate dalla sola voce dell'artista.
L'album omonimo di Sara Watkins (2009) è uscito sotto l'etichetta Nonesuch Records del Gruppo Warner Music, è stato prodotto da John Paul Jones (per chi avesse bisogno di saperlo, stiamo parlando del bassista dei Led Zeppelin) e vede la collaborazione di session men di tutto rispetto.
Nonostante sia il primo lavoro da solista di una giovanissima artista, Sara Watkins ha avuto modo di farsi le ossa in numerose collaborazioni e di fare scuola da Alison Krauss, violino in rosa del bluegrass e mentore dei Nickel Creek.