Viaggio ai confini dell'impero
di
Fabrizio Comerci
Vi ricordate l'URSS? Cieli grigi, stelle rosse, passo dell'oca... Oltre l'immagine del grande antagonista dell'Occidente trasmessaci dai media, ci sono oltre 22.400.000 Kmq da scoprire accompagnati da una guida d'eccezione.
Kapuscinski, reporter di origine polacca, ha percorso in lungo e in largo il vasto territorio di ciò che si può definire l'ultimo grande impero (nel senso classico) della storia. Un territorio così esteso da comprendere una tale varietà di culture, paesaggi e trascorsi che solo un governo centrale rispettato perché temuto, oppressivo e brutale, poteva mantenere assieme. A scapito dell'uomo e della natura, sfruttati per la produzione di una ricchezza fagocitata dalla burocrazia centrale, in nome di un principio ideale che non è mai stato posto in atto in modo più nefando.
«Noi - faceva dire Dostoevskij a un protagonista del suo I Demoni, con quasi mezzo secolo di anticipo sul Terrore stalinista - uccideremo il desiderio: scateneremo l'ubriachezza, il pettegolezzo, la delazione; scateneremo una corruzione inaudita; spegneremo ogni genio nell'infanzia. Tutto ridotto a un unico denominatore, uguaglianza piena.»
Il viaggio di Imperium (Feltrinelli) di Kapuscinski, non è solo il frutto di un viaggio fisico ai confini di quell'impero. È anche un itinerario lungo 50 anni (1939-1992) di storia russa raccontata attraverso i ritratti della gente comune e la descrizione della vita quotidiana in luoghi nei quali l'uomo può sopravvivere solo per caparbietà.