Molti del resto sono gli aspetti ben evidenziati dai giovani attori dell’Accademia, in particolare: il conflitto fra lo scrittore e il drammaturgo, tra la scrittura e la drammaturgia, oltre l’oggetto amato, per visioni opposte di rappresentazione e racconto, e quello tra Arkadina e Nina, che si dispongono oltre il vecchio e il nuovo teatrale, in un conflitto che però forse oggi non ha poi più tutto questo senso. Cosa spinge infatti una giovane attrice (un giovane attore), in un tempo così nefasto per il teatro, a sperimentare se stessa (se stesso) in quel gioco perverso che è l’Azione teatrale, a fronte di già riconosciuti, fin troppo celebrati, e adesso fallimentari, schemi di rappresentazione, che puntano in ogni caso alla conservazione invece che alla rivoluzione, proprio qualora venissero proposti per continuazione proprio dai più giovani?! Come si rimane freschi ed eversivi nonostante le imposizioni di senso?! Come si rimane gabbiani, liberi e vitali su un lago fermo e putrido?! Forse si viene uccisi?! Per noia. Ma il paesaggio è bellissimo.
La risposta è proprio nella scelta di questo testo. E se questi ragazzi stanno così attenti alle tecniche recitative, un po’ troppo impostate forse, è ben chiaro che intendano salvaguardare quel quid che ogni volta rigenera e ci rigenera (grazie!). Il desiderio, il desiderio di volare sopra le cose ferme.
Questi giovani attori desiderano teatro, e si vede, e col testo spingono per un cambiamento, smontandolo da dentro, com’era previsto del resto in quel suo stesso impianto originale: scardinare le vecchie regole. Un testo fischiato alla sua prima. Un testo non capito, e adesso ancora una volta leitmotiv del passaggio in avanti.
E per questo poi ci ridono su, con la sovrapposizione di quell’altro brano divertente e surreale: “L’anniversario”. Una girandola di fraintendimenti e malintesi, irrigidimenti e prese in giro. Come per non prendersi sul serio, pur consapevoli della serietà che in ogni caso serve a diventare dei bravi interpreti.
E bravissimi davvero tutti questi giovani interpreti esordienti, qualcuno a dire il vero un tantino di più. Per “Il Gabbiano”: Samuele Potettu, allievo regista, gli interpreti Lavinia Carpentieri, Edoardo Coen, Diletta Masetti, Antonio Orlando, Xhuljo Petushi; e per “L’Anniversario”: Carola Ripani, Daniele Carta Mantiglia, Francesco Russo, Errico Liguori, Flavia Mancinelli.
Visto l'11 giugno al Teatro di Villa Torlonia