La strage dei Clutter: una vicenda di cronaca nera che, negli anni immediatamente successivi al '59, tutti ricordavano con vivido orrore. La fine cruenta e senza senso di una famiglia di spicco di Holcomb, una piccola cittadina rurale del profondo Sud USA, dove il tempo sembrava trascorrere al ritmo della vita contadina ed essere cadenzata dagli incontri della comunità metodista.
A compiere il delitto: due teppisti forestieri, che pre-meditarono la loro opera per lungo tempo.
I loro nomi erano Richard “Dick” Hickock e Perry Smith. Il primo: un falsificatore d'assegni attratto dalle adolescenti; il secondo: un mezzosangue borderline dalla vita turbolenta. L'alchimia di un'unione che ha creato dei veri e propri criminali con un senso della pietà del tutto alterato.
Truman Capote (1924 - 1984), in “A sangue freddo” (In Cold Blood - 1966), introduce il lettore alla vita pressoché idilliaca della famiglia Clutter (o meglio: di quella parte della famiglia Clutter che ancora risiedeva a Holcomb). Il conservativo capofamiglia Herbert, il giovane Kenyon (15 anni), l'adorabile Nancy (16 anni) e Bonnie, moglie, madre e unico neo della famiglia, date le sue crisi depressive. La stima di tutta la comunità nei confronti dei Clutter e la vita irreprensibile dei componenti della famiglia, fanno da violento contraltare alle vicende che riguardano Hickock e Smith. Su quest'ultimo, Capote si sofferma con particolare attenzione, narrando le vicende di un'infanzia e un'adolescenza poco invidiabili, di una solitudine nella quale l'autore s'identifica (è la tesi del film pieno di pathos “Capote”, da vedere assolutamente in lingua originale).
Il romanzo-non-romanzo dello scrittore americano segue il periodo del girovagare dei due criminali, traditi dall'arrogante convinzione di aver compiuto un delitto perfetto, dell'arresto, del processo, dell'attesa e dell'esecuzione per impiccagione dei due miserabili.
In "A sangue freddo", Capote non prende una posizione esplicita nei confronti della pena di morte. Pendendo verso l'arbitrarietà del processo (anche in un caso di così eclatante colpevolezza) svoltosi sotto la pressione di una comunità che chiedeva vendetta per esorcizzare il terrore e l'insicurezza, egli insinua dubbi, stimola una discussione che prosegue tutt'ora attorno alla sua opera.
Con una parabola narrativa e con accenti di sofisticata sensibilità, Truman Capote ci porterà a prendere le parti del più deprecabile, di colui che si rivela il reale fautore della strage a sangue freddo, senza movente.
Curiosità: l'accurata e lunga ricerca in loco intrapresa da Truman Capote per la stesura del romanzo non fittizio "A sangue freddo" venne compiuta con l'ausilio di Harper Lee, scrittrice de Il buio oltre la siepe e amica d'infanzia dell'autore.
Truman Capote - A sangue freddo (1966)
il libro
Capote (2005)
il film
In Cold Blood (1967)
il film
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