Ridere del dolore è forse un dolore maggiore, ma posso riderne perché ne avrò, solo mia, necessaria ricchezza. Ridere per averlo a credito, il dolore degli altri, funzionale al mio più sfrenato divertimento. Per comprare un SUV. Un dolore-prodotto per intraprendenti imprenditori coraggiosi.
Davvero coraggiosi, semplicemente di ridere di fronte a un’assenza che per alcuni, purtroppo, sarà diventata per sempre. Una presenza assenza, come il rimorso o il senso di colpa che prima o poi ti farà vivo.
Uomini che guardano altri uomini come corpi-progetto per installazioni architettoniche. Corpi morti che hanno assunto un loro pure sui generis valore urbanistico. Nuove città saranno costruite sui morti. Implosioni.
Regioni del Sud intanto sprofondano nel vuoto assoluto delle loro ragioni. Frane e alluvioni diventano metafore esistenziali di un abisso condiviso. Eppure restiamo sulla soglia estasiati dal male. Case che scivolano giù con i loro mobili giocattoli e bambole di bambina, sporche. Fango. A volte senza un braccio, con i capelli biondi arricciati come stoppa. Fra le pietre rotte, spezzettate come cioccolata, gli utensili pure rotti di drammatici giorni felici. Sono crolli di memoria. Per altri, soltanto di fantasia. Immaginare virtualmente di stare parlando di oggetti. Persone che morte sono soltanto cadaveri, o peggio slogan, o peggio manifesti.
C’erano e adesso non ci sono più. In più, sono già sotterrati. Inutile scavare. Abbandonare invece. Ricordi dal sottosuolo. Urlano. Non più. Il Silenzio ritorna sempre. Come appartiene al sempre il dolore. Tant’è che non se ne riesce neppure a parlare. E quando si dovrebbe parlare di dolore e di morte ci sovviene quasi sempre di parlare più voracemente di sesso. Sesso sfrenato ai piedi delle bare, pure dimenticando preservativi “sporchi” fra i fiori lucidi e rossi del cimitero. Sesso occulto, da spifferare appena ultimato, vendetta fredda a compensare rabbia ed oltraggi. Sesso piacere a calmierare ogni delirio distruttivo. Il sesso a placare furia di giornali ed inchieste. Solo sesso, senza agitarsi troppo.
A tutti sarà capitato di andare a "puttane"! Tolte dalle strade sono state messe anche ai piedi delle bare. Anche ai piedi di piccole bare bianche. E anche alla vista dei cadaveri bianchi hanno comunque dovuto mugolare falsamente contente, costrette a guaire sommessamente e lamentose, come fanno le cagne, ma solo per paura di essere bastonate. Uomini virili che hanno la forza di sottomettere anche i figli, per rapporti anali che siano soddisfacenti. Sono io che comando e, se voglio, faccio rotolare giù anche la testa della mia progenie. Senza sangue tutti quei morti sepolti, non visti nel mentre della loro morte. Neanche immaginati, nel ventre della loro terra. Morti senza sogni. E adesso senza sogni pure noi che siamo rimasti. Vivi, ma senza cuore.
di Chiara Merlo
Terremoti e morti in Italia negli ultimi trent’anni:
23 novembre 1980 – Terremoto Irpinia. Circa 2.735 persone rimangono uccise e oltre 7.500 ferite in un terremoto di scala 6,5. L'epicentro è Eboli.
13 dicembre 1990 – In Sicilia. Un terremoto con epicentro nel mare al largo della Sicilia provoca 13 vittime e 200 feriti.
26 settembre 1997 – Assisi. Due terremoti di magnitudo 6,4 causano 11 vittime e gravi danni alla Basilica di San Francesco.
17 luglio 2001 - Un terremoto di intensità 5,2 sulla scala Richter scuote l'Alto Adige uccidendo una donna.
6 settembre 2002 – Sempre in Sicilia. Un terremoto di scala 6,0 uccide due persone che muoiono d'infarto a seguito della scossa. Danneggiato anche il patrimonio artistico.
31 ottobre 2002 - San Giuliano di Puglia. Un violento terremoto di magnitudo 5,9 scuote Campobasso, nella parte centromeridionale dell'Italia. 30 vittime, per la maggior parte bambini.
11 aprile 2003 - Un terremoto di scala 4,6 colpisce l'Italia settentrionale, scuotendo edifici da Milano a Torino e costringendo ad evacuare alcune scuole.
6 aprile 2009 – Terremoto d’Abruzzo. Un forte terremoto con epicentro in Abruzzo scuote una vasta zona del Centro Italia, provocando la morte di 308 persone,1600 feriti, oltre 20.000 sfollati, e il crollo di case, chiese e altri edifici.