tratto da "Sicilian Tragedi" - Ottavio Cappellani
In una Catania rovente di caldo estivo e annoiata dal regolare disordine di tutti i giorni, Tino Cagnotto, regista d'avanguardia, decide di mettere in scena Giulietta e Romeo di Shakespeare, travestendolo di sicilianita', di etnicita', per restituirlo alla gente comune, cosi' come il teatro elisabettiano aveva promesso.
Il suo e' piu' un tentativo candido e maldestro di conquistare, grazie alla tragedia, l'amore del giovane Bobo, ma gli eventi prenderanno il sopravvento e le conseguenze avranno portata cittadina, poi isolana e infine planetaria.
Eppure l'idea e' cosi' ovvia. Colmare lo spazio che separa Shakespeare e il cinema neorealista, congiungendoli per la comune filosofia di portare in scena gli attori di strada con "la verita' dell'essere" mondata della vanita' dei protagonisti. E chi sono gli attori di strada del teatro se non gli attori dialettali?
E il sipario si alza, su una commedia noir che non risparmia colpi di scena. Gli attempati attori in calzamaglia e conchiglione provano a rapire il pubblico con il capolavoro "scespiriano" ma la citta' e' troppo intenta a farsi il suo proprio spettacolo per ascoltarli.
C'e' l'aristocrazia decadente e i suoi ventagli, e gli assessori alla cultura che cercano di guadagnare qualche fondo europeo, due potenti famiglie mafiose, quelle di Riddu Betoniera e di Mister Turrisi, alle prese con i capricci di Betty Pirrotta, fimmina frivola e attraente. Ci sono le sagre, i fucili di precisione e i mortai, le amanti tradite con le mogli e le mogli tradite con le amanti, il barocco, i ricci di mare, Pietro di Pietroburger con la sua divisa bianca da Elvis e Melo Vaccalluzzo, figlio del camorrista Gennaro Russo, "che sua moglie Saretta dice che il Viagra c'ha fatto male al ciriveddu". E come si fa a inscenare la tragedia con tutto questo vaievieni di personaggi! La relta' prende il sopravvento sulla fantasia e ruba le luci al teatro, lasciando gli attori instupiditi sul palcoscenico a osservare niente di piu' classico che la "sicilian tragedi".
Ottavio Cappellani e' nato a Catania nel 1969. Il suo libro d'esordio e' il dialogo filosofico La morale del cavallo (1998). "Sicilian Tragedi" e' edito da Mondadori, collana Oscar Contemporanea. Euro 9.
di Paola Merlo