La donna violentata è stata considerata per decenni una donnina facile che ha provocato il suo aggressore e, quindi, meno meritevole di comprensione e di tutela per quel che ha subito. Allo stesso modo, la vittima dell'usura trova attorno a sé un clima di biasimo, considerata causa del suo stesso male, complice del suo aguzzino: perchè ha scelto di rivolgersi all'usuraio, consapevole di quali fossero le condizioni. L'usura è per questo un reato al quale la “coscienza collettiva” non attribuisce un disvalore sociale rilevante. Per la maggior parte delle persone, l'usuraio è una sorta di imprenditore che sfrutta bene il proprio capitale, andando incontro ad una richiesta del “mercato” cui i soggetti preposti (gli istituti di credito) non fanno fronte. Il clichè dell'usuraio “sentire, perché un errore di valutazione non deve diventare un marchio indelebile.
di Doriana Vencia